“Colpevole perché partigiano” di Luciano Rapotez, un libro per non dimenticare!

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La Libreria Voltapagina  questo venerdì, alle ore 18.00, presenterà un libro che, di certo, appassionerà molti lettori!

“Colpevole perché partigiano” di Luciano Rapotez, a cura di Diego Lavaroni e con una prefazione di Moni Ovadia (Mimesis Edizioni 2016), è infatti un'opera che non può lasciare indifferenti.

Lavaroni narra in forma autobiografica la complessa storia di Luciano Rapotez, nato a Muggia nel 1920 e scomparso a Udine nel 2015.

Tra le pagine, dunque, scopriamo un  giovanissimo Rapotez, che lavorava come tornitore meccanico, entrare in contatto con le organizzazioni clandestine antifasciste presenti nella sua cittadina e, a soli sedici anni, entrare nel Partito Comunista. 

Chiamato alle armi, fu arruolato in Marina e l'8 settembre 1943 lo colse nella base militare di La Spezia: da lì tornò a Trieste entrando nel Battaglione Triestino e, nel dopoguerra, continuò la sua attività nelle organizzazioni antifasciste. 

Rapotez: un uomo che ha messo tutto il suo impegno nella lotta contro le torture!

Il colpo di scena, però, avvenne nel 1955, quando venne arrestato con l’accusa di rapina e omicidio. Le torture, inflitte affinché confessasse, durarono per giorni e lo portarono ad ammettere crimini mai commessi.

Solo dopo 34 mesi di carcere la legge scoprì la verità e lo rilasciò ma ormai lui aveva perso il lavoro e l'unità della sua famiglia. 

Obiettivo della sua vita, dunque, diventò la lotta contro le torture: anche dopo essere rientrato dalla Germania, dove si era trasferito, si impegnò affinché fosse inclusa nel codice penale italiano la previsione e la sanzione del reato di tortura.

Se vuoi saperne di più su questa storia vieni venerdì alle 18.00 alla Libreria Voltapagina: qui, Marco Menato, direttore della BSI, interloquirà con l'autore, Diego Lavaroni, psicologo e psicoterapeuta che si occupa anche di studi e ricerche sulla Resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia!