Spritz 27 02 17

Keep calm and drink spritz: storia di un successo leggermente alcolico!

Uelcom   Ristorazione e bar

6 cl di prosecco, 4 cl di Aperol, una spruzzatina di soda/seltz ed una fettina d'arancia per molti sono la ricetta perfetta per far dare la carica ad una giornata che, fino a quel momento, si è trascinata tra le quattro mura dell'ufficio (o dell'università)!

Lo Spritz, infatti, da qualche anno, è il simbolo degli aperitivi italiani ma, contrariamente a quanto si possa pensare, questo cocktail non troppo alcolico ha, in realtà, origini austriache!

Tutto, infatti, ebbe inizio tra fine '700 ed inizio '800 quando, durante la dominazione austriaca nel lombardo-veneto, i soldati asburgici iniziarono ad assaggiare i vini veneti con risultati non troppo soddisfacenti per le loro papille gustative: questi vini, infatti, erano per loro troppo forti e così, per addolcirli, cominciarono ad allungarli con l'acqua gasata.

Il nome Spritz, infatti, deriva dal verbo tedesco spritzen che significa appunto “spruzzare”: vino bianco e acqua gassata, dunque, furono gli ingredienti del primo modello di  Spritz austro-ungarico e questa versione, in alcune zone del Friuli Venezia Giulia, è ancora quella più radicata!

Lo Spritz, tante versioni per un drink che ha fatto la storia|
Lo Spritz... Qual'è la tua versione preferita?

Nel resto d'Italia, però, le cose cominciarono a cambiare ad inizio del '900: l'acqua frizzante, infatti, fu sostituita dal Seltz, di cui si cominciavano a diffondere  i primi sifoni! Solo negli anni Venti, però, si pensò di “macchiare” la miscela con un po’ di bitter e da questo momento si diffusero due versioni della stessa bevanda.

La versione made in Padova è quella, ormai più diffusa, con l'Aperol, mentre quella lagunare prevede l'utilizzo del Select che, ancor oggi, contraddistingue gli Spritz di Venezia.

Ogni città del Triveneto, però, rivendica delle piccole ma significative varianti della ricetta: se a Padova si utilizza il vino bianco frizzante, a Treviso si preferisce il Prosecco, mentre a Venezia  si usa un vino bianco fermo ed a Udine è d’obbligo il Tocai Friulano!

Anche l'utilizzo dell'Aperol, però, non è una regola ferrea: dal Campari ad amari come il China Martini o il Cynar, che sostituiscono degnamente i bitter, non c'è che l'imbarazzo della scelta!

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